Libro è stato pubblicato
New Atlanteans (Canada)

ISBN: 978-1-897510-65-0

© Antonov V.V., 2010


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Consigli sull’alimentazione

Una volta Dio ha spiegato alla gente tramite un profeta i principi dell’alimentazione: “… Ecco, vi ho dato tutte le erbe che esistono sulla terra e che danno semi, e tutti gli alberi che danno frutti e semi — questi vi serviranno di nutrimento”. Il comandamento è stato scritto nella Bibbia ebrea (Genesi, 1:29). Più tardi Egli ha aggiunto tramite un altro profeta: mangiate tutto, “… però non mangiate carne con la sua anima e con il suo sangue“ (Genesi, 9:1-4). Che voleva dire con questa frase? Si trattava proprio dell’alimentazione non carnivora : mangiate tutte le piante commestibili, latte, uova, però non ammazzate gli animali nei corpi dei quali vedete il sangue.

Ed, allora, cosa hanno escogitato gli astuti giudei che si davano al vizio della gola e che hanno ricevuto questo comandamento? Hanno cominciato a far uscire il sangue degli animali che ammazzavano e mangiare la loro carne.., che in questo modo era senza il sangue. Hanno fatto finta di aver capito che l’anima animale è proprio il sangue… Più tardi anche i golosi “cristiani” sono ricorsi allo stesso trucco per abbindolare Dio e, molto semplicemente, non hanno incluso nel Nuovo Testamento le obiezioni di Gesù Cristo contro ciò [10,18]…

Il vero cristianesimo, però è lo Studio dell’Amore. E’ mai possibile che definirsi cristiani sia compatibile col far soffrire altri esseri, solo per soddisfare le proprie passioni carnali?

I veri cristiani non sono coloro che si fanno battezzare formalmente senza intenzione di seguire lo Studio di Gesù Cristo. Ancora di meno lo sono coloro che, chissà perché, sono stati battezzati da bambini. E neppure coloro che portano le croci sul collo sono cristiani. Le croci le portano i crociati, nevvero?

I veri cristiani sono coloro che seguono lo studio di Dio come ci viene dato da Gesù Cristo ed altri Messia, Avatar, Cristo. Brevemente, la sua essenza può essere espressa in tre frasi:

1. Dio è Amore.

2. Dobbiamo affluire in Lui in modo da diventare una parte di Lui, per arricchirLo con noi.

3. Per realizzarlo, anche noi dobbiamo diventare Amore, come Lui.

Coloro che non seguono questo Studio, non hanno nessun diritto di chiamarsi cristiani. Non sono nient’altro che i travisatori, sono “cristiani” tra virgolette.

… In questa mia vita sono nato e cresciuto in una famiglia di comunisti-atei, nella quale non si pensava nemmeno né al peccato, né alla commiserazione, come in quasi tutte le famiglie “sovietiche”. Fin dall’infanzia mangiavo carne e pesce: si usava così. Sono persino diventato un pescatore ed un cacciatore e, senza rimorsi, ammazzavo e facevo soffrire gli animali, non pensando neanche che oltre a me qualcun’altro poteva patire il dolore.

Mentre ero collaboratore scientifico da molti anni presso un istituto di ricerche scientifiche, per la prima volta ho cominciato a pensare al mio diritto di ammazzare gli animali. Però ho subito trovato una giustificazione per me: non possiamo vivere non mangiando carne e pesce, quindi, oggettivamente ho il mio diritto di procurarmi questo “cibo” per conto mio e non con le mani degli altri, visto che sono capace di farlo.

Poi un giorno è successo questo: ero senza il mio fucile e mi sono avvicinato alla sponda di un lago. Ho fatto scappare una famiglia d’anatre: una madre ed una decina di anatroccoli che non sapevano ancora volare. Si sono allontanati tutti a nuoto dalla sponda e, in un gruppo molto stretto ed unito, stretti uno all’altro, si sono messi a nuotare verso un isolotto che si trovava ad una cinquantina di metri di distanza. Sull’isolotto si era nascosto un cacciatore che non conoscevo. Quando le anatre si sono avvicinate all’isolotto, lui con due fucilate le ha ammazzate tutte…

In quel momento, per prima volta, ho percepito la morte delle vittime di questo crudele divertimento — caccia — come un dramma. Il mio sconcerto si è aggravato con il fatto che sono stato proprio io la causa della loro morte, avendole fatte scappare senza intenzione. Ho subito notato una contraddizione: se fossi stato io ad ammazzarle, non avrei provato sofferenza! Sarei stato contento della buona fortuna e dei ricchi trofei di caccia!..

Poi, un giorno, ho avuto occasione di viaggiare in Carelia in un autobus insieme con gli operai di un’azienda di silvicoltura. Essi, finito il lavoro, avevano bevuto vodka ed andavano alla pesca notturna che consiste nell’arpionare i pesci alla luce di un faro. Però, durante il viaggio, uno di loro d’improvviso si è “commosso” e si è messo a riflettere ad alta voce: “Com’è possibile arpionare un pesce vivo?! Vivo! Con un arpione!”. Tutto commosso, ha ripetuto parecchie volte le stesse frasi, rivolgendo la domanda sia a se stesso sia ai suoi compagni. Era evidente che stava per illuminarsi…

Però i suoi compagni sorridevano soltanto, senza dir niente: capita, se uno ha bevuto un po’ troppo…

Allora, non avendo supporto da parte loro, d’improvviso si è vergognato della propria “debolezza” ed ha esclamato: “Sì! Andiamo ad arpionare i pesci vivi!”. L’argomento è stato tolto dall’ordine del giorno…

Un giorno, mentre cacciavo anatre su un lago, ne ho ferita una. Ansioso di ammazzarla, sparavo un colpo dopo l’altro, però l’anatra, quando vedeva gli spari, riusciva sempre a fare un tuffo prima che la raggiungessero i pallini. Allora ho giocato d’astuzia: dirigendo la mia barca, l'ho spinta in un bassofondo, dove non poteva tuffarsi. Essa l’ha capito e si è arresa, ma io sparavo contro di lei, un colpo dietro l’altro, centrandola sempre, ed ogni volta i pallini trafiggevano il suo corpicino; tutta ferita, con le ali fratturate, gridava d’orrore e di dolore, non essendo più in grado di potersi salvare. Le sue grida e lamenti, forse, come i lamenti di tutti quegli innocenti che sono crudelmente ammazzati, avevano il seguente significato: “Perché?! Non ho fatto niente di male né a te, né ad altri! Abbi pietà! Perché mi fai provare un dolore così tremendo?”. Invece io mi avvicinavo con la barca, prendevo la mira e sparavo, e sparavo…, però essa non moriva mai. Solamente quando mi sono avvicinato ancora di più, con il successivo sparo l’ho decapitata.

Dopo di ciò abbiamo mangiato il suo corpo crivellato, però, quella volta, non ho provato il piacere del gusto(nel mangiarla)…

La mia ultima caccia è stata quella all’alce. I bracconieri hanno perseguitato un alce femmina fino alla linea dei fucilieri, i quali le hanno sparato e l’hanno ferita. Essa si è lanciata verso la linea dei bracconieri. Anch’essi hanno cominciato a sparare. Due mie pallottole hanno spezzato la sua colonna vertebrale. Dopo di ciò altri cacciatori sparavano ancora. Mi ricordo che un cacciatore, al sentire tanti spari, è andato in estasi ed ha esclamato con entusiasmo: “Che musica!!!”. Infine l’alce è caduta.

Quando mi sono avvicinato, non respirava più. Però i cacciatori hanno raccontato che, dopo essere caduta, essa è avanzata col ventre a terra ancora per una cinquantina di metri, lasciando sulla neve una lunga traccia di sangue. Lo raccontavano ridendo, contenti della buona riuscita. In nessun’anima si sentiva compassione…

Eppure anch’io ho sparato, pensando alla carne e non al dolore di questo bellissimo animale…

Da quel momento ho smesso. Ho persino venduto il fucile.

… Più tardi, quando ho incontrato un uomo da me molto stimato, che, per la prima volta, mi ha seriamente parlato di Dio e che Egli non apprezzi che ci alimentiamo dei corpi degli animali, ero già, in pratica pronto a rifiutare completamente questo terribile vizio…

Inoltre, ho studiato la letteratura scientifica sulla fisiologia dell’alimentazione e mi sono convinto che i corpi animali non contengono componenti alimentari necessari all’uomo che non siano già presenti anche nei prodotti vegetali, nel latte e latticini e nelle uova. Nel latte e nelle uova ci sono tutti gli amminoacidi “insostituibili” — i componenti importantissimi delle proteine. Nutrirsi con carne e pesce risulta, quindi, tutt’altro che necessario. E’ nient’altro che la più lampante manifestazione del vizio di gola e della voglia di soddisfare il proprio capriccio del gusto, a prezzo del dolore e della morte degli altri!

E che nessuno cerchi giustificazione per se, dicendo: non sono io che ammazzo, ammazzano “loro”, io mangio soltanto. No, “loro” ammazzano per noi. Siamo i complici degli assassini degli esseri innocenti, i quali sono stati incarnati non per essere ammazzati da noi, ma per passare ulteriori tappe della propria evoluzione nei corpi dati da Dio. In quei corpi ci sono anime come le nostre, però più giovani — sono ancora come bambini…

… Ho ammazzato moltissimi animali.

Da bambino ero abituato ad innescare i vermi vivi all’amo. A quel tempo non mi veniva in mente di sentirmi al posto di ognuno di loro… Ed i pesci soffrivano, attaccati agli ami.

“I pesci non si addormentano”, così i crudeli genitori consolano i loro figli che provano pietà per pesciolini morenti. Ogni pesce, quando muore, prova orrore, dolore per le ferite e i tormenti della soffocazione…

Più tardi ho cominciato a sparare contro uccelli ed animali — i bersagli vivi.

Poi sono diventato l’ecologo-zoologo, e per mia mano sono morti migliaia d’animali — non già per il cibo, ma per “le ricerche scientifiche”…

Più tardi, lavorando in campo medico, tagliavo ed ammazzavo ratti, conigli, questi morbidi e teneri animaletti…

Quando, infine, mi si sono aperti gli occhi, d’improvviso mi sono reso conto di tutto il loro dolore… Mi pentivo, chiedevo il loro perdono… Però, pare che la mia penitenza non sia stata sufficiente per implorare il perdono di tutti gli orrori che ho causato loro…

Quando, anni dopo, io, non avendo la possibilità di opporre resistenza, d’improvviso, senza un’apparente causa esterna, sono stato assalito da un primitivo alto due metri, ed il mio corpo è stato mortalmente storpiato, quasi morendo dal tremendo dolore, rimasi perplesso: perché? — non ho fatto del male a nessuno…(pensavo)

Magari, un giorno, nelle future vite terrestri, anche il killer e tutti i partecipanti della banda, moriranno tra le sofferenze e, gemendo si chiederanno: perché…?!

… Spesso le persone che prima non si rompevano la testa su cosa mangiavano, al sentire la predica della commiserazione ed avendola approvata, domanderanno: che cosa si può mangiare se non pesce e carne?! Parliamo, quindi, in breve dei principi generali dell’alimentazione.

Come prima regola, nella nostra alimentazione quotidiana, è bene disporre di cinque gruppi di sostanze alimentari: proteine, grassi, carboidrati, vitamine, microelementi (oligoelementi). Le diete intenzionalmente impoverite, tra cui le “monodiete” (alimentazione di un solo prodotto come, solo riso, solo grano germogliato, solo avena, solo mele, ecc…), sono utilizzate a scopi curativi, però non devono durare troppo a lungo. Così, dopo aver consultato uno specialista, possiamo attenerci a tale dieta per 1, 3, 7 giorni, per 1 — 1,5 mesi — dipende da quanto grave è la malattia e dalla tattica di cura.

Come mezzo curativo e depurativo, anche il digiuno completo può essere d’aiuto (bevendo obbligatoriamente l’acqua!), come massimo, per tre giorni interi. Se si desidera praticare il digiuno per un tempo più lungo, lo si può fare solamente sotto il controllo di uno specialista di digiuni curativi. Dal digiuno si esce gradualmente e le prime volte è meglio nutrirsi di succhi e frutta, escludendo completamente il sale per qualche giorno, altrimenti si possono gonfiare i tessuti del corpo.

Proteine, grassi e carboidrati si trovano praticamente in quasi tutti i prodotti naturali: latte, cereali, tutte le verdure, ecc.., però in proporzioni differenti; conformemente a ciò, si usa suddividere i prodotti alimentari in “proteine”, “carboidrati” e “grassi (o lipidi)”.

I prodotti “proteici” sono: latte e latticini, ricotta, formaggio, uova, noci e nocciole, funghi, soia, piselli, fagioli, fave. Le proteine sono diverse, cioè sono composte di vari amminoacidi. Gli amminoacidi si dividono in quelli “sostituibili” (sono necessari all’organismo dell’uomo, però sono prodotti anche dall’organismo stesso) e “non sostituibili” (pure questi sono necessari, però di solito non sono prodotti dall’organismo dell’uomo e, quindi, devono essere forniti insieme dal cibo).

Quindi, i più pregiati, nel fornire proteine all’organismo, sono i prodotti che contengono la gamma completa degli amminoacidi “non sostituibili”. Sono il latte e le uova. Quando si utilizzano il latte e le uova, si garantisce la giusta qualità d’alimentazione, dal punto di vista del contenuto proteico. Se mancano i latticini e le uova, bisogna cercare di integrare con altri prodotti, specialmente quelli che fanno parte del gruppo delle “proteine”.

Nello stesso tempo, vale la pena considerare che una gran quantità di leguminose provoca abbondante formazione di gas nell’intestino. Lo stesso effetto è prodotto dall’orzo, la segale e, negli adulti, il latte (ma non la ricotta ed il formaggio). In tali casi è meglio prendere il latte di sera, a piccole quantità, non combinandolo con altri prodotti; in questi casi il latte quagliato è più digeribile.

Il gas può formarsi anche quando si mangiano insieme grandi quantità di proteine oppure grassi, abbinati con i dolci.

Le uova ed i cibi grassi non si devono mangiare prima di andare a letto, poiché questi prodotti rimanendo nello stomaco a lungo, durante il sonno notturno fanno procedere a fatica la digestione nello stomaco (al contrario della digestione nell’intestino). Allora il cibo può restare non digerito per tutta la notte nello stomaco, nel quale si riprodurranno i microbi e s’infiammeranno le pareti, trasmettendo l’infiammazione anche all’intestino.

Un discorso a parte va fatto sull’alimentazione a base d’uova.

Si afferma che le uova non si possono mangiare per ragioni etiche: dalle uova potevano uscire pulcini! Però dalle uova prodotte negli stabilimenti avicoli non possono uscire pulcini in nessun modo. La gallina domestica è di una specie biologica unica (ottenuta dall’uomo mediante selezione); le femmine di questa specie sono capaci di fare uova non fecondate, cioè senza la partecipazione dei galli. Da queste uova non possono uscire i pulcini. (Presso gli stabilimenti avicoli, i galli sono accoppiati con le galline solo per ottenere le uova che poi vanno alle incubatrici per procreare i pulcini).

Non ha senso rinunciare a mangiare le uova fecondate: le uova non covate non hanno ancora un feto e nemmeno un’anima incarnata. Quando sono bollite o fritte, queste uova non provano né paura, né dolore.

Le uova che mangiamo sono soltanto ovocellule. Se ci si duole per le ovocellule, allora ci si dovrebbe rattristare molto di più per le ovocellule perse dall'uomo e non di quelle della gallina! Ogni mestruazione della donna è una possibilità persa di far nascere una persona! Nessuno penserebbe però che tutte le donne dovrebbero essere perennemente incinte per non permettere la morte inutile (passateci la battuta) delle ovocellule!

La seconda obiezione riguardante l’alimentazione a base d’uova arriva dai fisiologi: affermano che le uova sono sempre causa di arteriosclerosi, perché contengono molto colesterolo.

Una volta ho avuto occasione di partecipare di persona, ancora come esperto di laboratorio, agli esperimenti sui ratti dell’accademico N.N.Anickov — proprio negli esperimenti che hanno permesso di “anatemizzare” le uova. Io stesso con le mie mani provocavo l’arteriosclerosi nei ratti; però, questi ultimi erano alimentati non con le uova, ma con colesterolo puro in polvere miscelato con l’olio. Le dosi di questo colesterolo, chimicamente puro, erano molto considerevoli: ogni presa si misurava in grammi, non mi ricordo quante volte al giorno. E tutto questo per un piccolo ratto! Certamente, sorgeva l’arteriosclerosi, però le dosi di colesterolo erano milioni di volte più alte, rispetto alle poche uova al giorno dell’uomo!

In realtà, il colesterolo è una sostanza molto importante per l’uomo, poiché è utilizzato per produrre tutti gli ormoni sessuali — sia della donna sia dell’uomo.

A proposito, il colesterolo è prodotto anche nei nostri corpi. Le sue alte concentrazioni sono presenti non solo nelle uova, ma anche nei corpi degli animali, specialmente nel fegato, cervella e grasso. Gli oli, invece, sciolgono i depositi di colesterolo nei nostri corpi.

Per trovare la causa dell’arteriosclerosi è meglio chiarire che di questa malattia non soffre per nulla la gente che non mangia i prodotti provenienti dai corpi degli animali ammazzati.

I grassi possono essere sia vegetali sia animali. Tra quest’ultimi vi sono sia il burro sia i grassi presi dai cadaveri degli animali, che aumentano in modo significativo il rischio di cancro. Ciò, però, non riguarda il burro.

Sono utili oli e burro. Gli oli contengono la vitamina E, e sciolgono il colesterolo depositato, qualora ve ne fosse, mentre il burro è ricco di vitamine A e D.

Sarebbe meglio scaldare e friggere il cibo con il burro, poiché gli oli scaldati in presenza dell’ossigeno si ossidano formando sostanze nocive. Quanto più liquido è l’olio, tanto più rapidamente si ossida.

Ci sono in vendita anche le margarine — miscele di vari grassi. Se si pensa di utilizzarle, è meglio controllarne gli ingredienti sull’imballo.

Il gruppo dei carboidrici è composto da tutta la verdura, frutta, bacche, cereali, marmellata, miele… I corpi vegetali ed i cereali sono ricchi di cellulosa, molto importante per il funzionamento regolare dell’intestino, ricchi di vitamine (specialmente C e gruppo B), mentre gli zuccheri danno anche l’energia utilizzabile rapidamente dall’organismo.

Oramai è risaputo che le vitamine del gruppo B, così necessarie all’organismo, si trovano nel pane. Però è bene sapere che il pane di farina di primo velo quasi non le contiene, e non contiene nemmeno proteine. Molto più utile è il pane di farina di macinatura grossa oppure quello con crusca.

Lo stesso vale anche per il riso. E’ meglio il riso non raffinato, poiché proprio questa qualità contiene molte vitamine del gruppo B, nonché proteine.

Delle vitamine abbiamo già parlato molto. Vorrei solo aggiungere, che quando mangiamo latte, uova, burro, olio, pane (integrale), cereali, carota, verdura, frutta fresca e bacche, siamo completamente approvvigionati di tutte le vitamine necessarie. Se dovesse sorgere qualche dubbio in merito, oppure fosse necessaria qualche prescrizione medica specifica, si possono acquistare in farmacia multivitamine o la combinazione di certe vitamine, a seconda della raccomandazione del medico.

Tra le altre vitamine, la vitamina C è degna di speciale attenzione. Essa è importante per mantenere la capacità di resistenza dell’organismo. In particolare, aiuta in caso di raffreddore. Però la vitamina C non è termo-resistente, quindi, le tisane di erbe, foglie acicolari oppure rosa selvatica si preparano senza la bollitura. Moltissima vitamina C si trova anche nell’aglio e nell’ortica.

L’alimentazione variata che include sia il latte, sia i funghi, sia molti altri alimenti, ci approvvigiona di oligoelementi. Però il prodotto più ricco di oligoelementi, che garantisce tutta la gamma di queste sostanze, è la lattuga di mare, disponibile sotto forma di conserve o secca. Ma a volte è sufficiente aggiungere nelle pietanze sale marino o l’acqua di mare.

… La vita di colui che ama e conosce la foresta è non solo più ricca di bellezza, più sana ed utile, dal punto di vista della crescita spirituale, ma è anche molto meno costosa! Certamente, per il periodo invernale un conoscitore della foresta preparerà marmellate e miele di fiori fatto in casa (sciroppo), seccherà erbe buonissime per preparare tisane al posto del tè; anche i funghi, in modo particolare, saranno utili.

I funghi fritti o lessi sono buonissimi, però non si assimilano bene, poiché i nostri fermenti digestivi dissolvono con fatica la membrana delle loro cellule. Neanche l’essiccazione preliminare dei funghi migliora la situazione. Però la lunga azione dell’acido acetico o lattico (la preparazione sott’aceto o fermentazione (in salamoia)) dissolve le membrane delle cellule ed, allora, i funghi sono assimilati alla perfezione.

I funghi in salamoia sotto un peso si possono tenere in un appartamento in città; bisogna solo togliere periodicamente (una volta alla settimana) la muffa dalla superficie del liquido. Non cercate, però, di far fermentare i chiodini da soli: essi fermentando non producono l’acido lattico, quindi, risultano non buoni. I chiodini si possono aggiungere in un recipiente con altri funghi fermentati oppure conservare con aceto e sale.

* * *

Essenziale, per una corretta alimentazione, è osservare il principio etico fondamentale di non arrecare danno. Solo coloro nei quali si è sviluppata la compassione del dolore altrui, avranno progressi sulla Via spirituale, perché Dio permetterà di avvicinarsi alla Sua Sede solamente a coloro che sono riusciti a realizzare in se stessi il principio dell’AMORE.

Tale modo di vivere insegnava ancora nell’antica Cina il Maestro Divino Juan-Di. La stessa cosa insegnavano Pitagora, Gautama Buddha, e poi Gesù Cristo [10,14,18]. (Gesù ha fatto qualche eccezione solamente quando era tra i pescatori e folle di popolani, nutrendoli di pesci). La stessa cosa Dio insegnava ed insegna tramite Babaji e Sathya Sai Baba [10,14,18,19,42-51,58,60,61].

Le parole di Dio stesso nel Corano sembrano essere in contraddizione con questa Sua opinione. Dobbiamo però capire che, negli anni di formazione dell’Islam in mezzo alle guerre quasi continue, la situazione non era tale da introdurre a viva forza nell’ambiente degli allevatori di bestiame, abitanti dei deserti, un modo di alimentazione del tutto nuovo per loro. A quell’epoca Dio, che dirigeva l’attività del profeta Maometto, aveva un altro scopo: introdurre in quella regione della Terra una religione monoteistica. Soltanto dopo, quando l’islam si è stabilito solidamente, i musulmani hanno avuto la possibilità di pensare al lato etico dell’alimentazione.

Per i casi in cui dovesse essere trascurata l’etica dell’alimentazione, Dio ha previsto i meccanismi di sviluppo delle malattie.

Così, nei vasi sanguigni, pelle, cartilagine gradualmente si depositano i sali dell’acido urico, i quali sono forniti maggiormente con i piatti di carne e di pesce. Questa malattia si chiama gotta, e si manifesta nel peggioramento della memoria, mal di testa, sonno turbato, riduzione della funzione sessuale, dolori muscolari ed articolari. La necessità di rimuovere lo stato di malessere nel cervello porta al fumo ed all’alcolismo.

Bisogna considerare anche l’aspetto energetico di tale alimentazione: i chakra ed i meridiani sono intasati dalle energie cadaveriche, e tutto ciò peggiora l’approvvigionamento di bio-energie a molti organi, favorendo l’insorgere del cancro. Queste energie colpiscono l’apparato digerente, quindi sorgono acute infiammazioni croniche ed ulcere. Le stesse energie portano all’aggressività. L’energia della coscienza di tali persone diventa più grossolana, ed esse risultano incapaci di raffinare la propria coscienza.

Le affermazioni ben note che solo carne e pesce contengono proteine di pieno valore, come abbiamo già discusso, sono basate sul nulla e rivelano ignoranza in campo medico, perché la gamma completa degli amminoacidi (le parti integranti delle proteine) indispensabili all’uomo si trova nelle uova e nel latte.

Coloro, che smettono di mangiare i prodotti provenienti dai corpi degli animali uccisi, subito incominciano a stare meglio, guariscono; e ciò è la migliore conferma della correttezza nell’alimentarsi senza questi prodotti. conferma della correttezza nell’alimentarsi senza questi prodotti. Contemporaneamente aumenta la capacità lavorativa (in tutte le sue forme).

Vorrei sottolineare, che le persone che si danno al vizio della gola e mangiano i corpi degli animali ammazzati, devono esser pronte a non offendersi poi del proprio dolore. Sì, così Dio c’insegna ad amare. E’ la rivelazione della “legge karmica”: chi non prende in considerazione il dolore altrui, dovrà imparare la compassione attraverso il proprio dolore.

Per quanto riguarda i prodotti alimentari “puliti” (piante, latte e latticini, uova), l’approccio corretto, dal punto di vista etico, consiste nel trattarli con cura e con rispetto. Non devono andare a male inutilmente.

Si deve anche rinunciare a consumare eccessive quantità di sale da cucina, a bere alcolici i quali in nessun modo agevolano l’avvicinarsi alla Perfezione. E’ bene smettere di prendere regolarmente bevande che contengono caffeina (caffè, cacao, tè), friggere con gli oli. E, certamente, in nessun modo, bisogna bere l’urina, la quale ultimamente è diventata un prodotto alimentare di moda in Russia. Se l’urina viene bevuta regolarmente, s’intossica il cervello, il che provoca turbe psichiche [9].

Che cosa allora dobbiamo mangiare? Come si fa a comporre la giusta dose alimentare per noi e per le nostre famiglie? Certamente, ognuno ha i suoi gusti, le sue abitudini alimentari. Io personalmente per tutto il periodo della mia formazione spirituale, come base mangiavo tre prodotti: riso, uova, pomodori (freschi oppure in forma di sughi); per di più, aggiungevo funghi, verdura, patate, carote, pane di grano, marmellate, bacche, burro, olio, formaggio, ecc. Tale dieta è nutriente e dà sufficiente energia per qualsiasi tipo di lavoro, incluso quello meditativo. Solamente sui supremi gradi dell’ascensione spirituale sono stato costretto a rifiutare le uova: l’energia che davano non permetteva di lavorare nella Sede del Creatore.

Un ultimo consiglio: non dovete pensare tropo al cibo! Una volta rifiutata l’alimentazione errata, dovete stabilire un nuovo “algoritmo”, e poi pensate a Dio, alla vostra Via verso di Lui, incluso il vostro servizio a Lui. Evitate l’errore che fanno tante persone che concentrano quasi tutta la loro attenzione solamente sulle “regole dell’alimentazione pulita”, dimenticando nello stesso tempo cose, senza dubbio, più importanti.