La conclusione generale

1. Sulla storia della religione

1:1. Non ci sono dubbi che le persone capaci di pensare filosoficamente, durante tutta la storia dell’esistenza dell’umanità, si posero la domanda sul senso delle proprie vite terrene, sulla possibilità della propria esistenza nello stato disincarnato e anche sull’esistenza di Dio.

Questi pensatori avevano idee filosofiche più meno adeguate, successivamente, intorno a loro, si crearono gruppi esoterici e filosofici, scuole e anche movimenti religiosi.

1:2. Dio, da parte Sua, ripetutamente dava alla gente incarnata il Proprio Insegnamento tramite i Suoi Inviati (Messia, Avatar) e profeti. L’informazione veniva data nella forma adeguata per un concreto gruppo di persone, considerando il livello di capacità di comprendere dal punto di vista religioso-filosofico, rispettando le condizioni concrete dell’esistenza in quel momento concreto (per esempio durante la guerra o la pace, durante i primi passi della formazione dei concetti religiosi o sullo sfondo della loro esistenza stabile in questa regione).

1:3. In ogni luogo delle conoscenze religiose creato da Dio, sempre, con il passare del tempo, si verificarono le distorsioni dell’Insegnamento ricevuto, fatte dagli uomini.

Per esempio:

— le persone avevano come funzione religiosa la partecipazione ai riti del “salvataggio”; i movimenti tradizionali del corpo, insieme alle preghiere dello standard, diventarono le occupazioni religiose principali dei credenti, prendendo il posto degli sforzi reali del perfezionamento di se stessi sulla via della propria evoluzione spirituale,

— si creò il “fondamentalismo” religioso con il quale la vita religiosa diventò la coazione violenta per una parte di gente che costrinse altri a seguire delle “regole di comportamento” che in realtà non avevano nessun significato religioso, mentre invece avrebbe dovuto verificarsi l’acquisizione delle conoscenze su Dio, sul senso della vita, l’insegnamento dei metodi del perfezionamento spirituale e l’aiuto in questo agli altri,

— si formarono i falsi concetti delle “religioni nazionali” e degli “Dei nazionali”, quando invece Dio è uno solo e non soltanto per la gente del nostro pianeta Terra, ma anche per tutto l’universo; come risultato: la sostanza principale dell’ideologia della denominazione religiosa diventò l’odio verso gli “eretici” e verso quelli che appartenevano a religioni diverse, e come conseguenza vi fu il terrore e le guerre aggressive.*

1:4. Per tutte le persone ragionevoli del nostro pianeta deve essere chiara la necessità dello studio, l’accettazione e l’introduzione, nella mentalità dei popoli di tutti i paesi, del concetto religioso basato sulle conoscenze scientifiche moderne, sull’insieme dell’esperienza storica religiosa raccolta da tutti gli uomini, e anche su quello che Dio c’insegna oggi giorno.

2. Che cosa s’intende con la parola Dio

2:1. Prima di tutto bisogna accettare che lo spazio universale è realmente pluridimensionale (non soltanto matematicamente).

Le sue dimensioni (eoni, loki) sono conoscibili per la coscienza sviluppata dell’uomo. Tale sviluppo della coscienza si raggiunge tramite il vero lavoro spirituale, che ha come una delle componenti la pratica meditativa multistadia.

2:2. Esistono le dimensioni: il paradiso, l’inferno, “il deposito del materiale costruttivo” per formare la materia e le future anime e c’è la Dimora del Creatore.

2:3. Storicamente è accaduto che la parola Dio aveva tanti significati; e la gente spesso si confonde in essi.

2:4. Il significato principale di questa parola è Creatore, Consapevolezza Universale Primordiale, esistente nella dimensione spaziale primordiale. Questa Consapevolezza è lo stato energetico universale più sottile, se si considera la Sua posizione nella scala della sottigliezza-grossolanità.

(Sul lato opposto di questa scala si trovano le creature dell’inferno: gli stati nei quali loro esistono sono i più grossolani dal punto di vista della valutazione del loro status emozionale stabile).

2:5. Il secondo significato della parola Dio include il Creatore insieme a tutta la Sua Creazione pluridimensionale, generata da Lui, sdraiata su di Lui come su una fondazione, che non è capace di esistere senza di Lui o di essere isolata da Lui. In questo senso Dio è l’Assolutamente Tutto (Assoluto), il Tutto, escluso soltanto l’inferno con i suoi abitanti. (Secondo la descrizione di Gesù Cristo, l’inferno è la “tenebra esterna”, esterna rispetto a Dio-Assoluto).

2:6. Il concetto Dio include la Manifestazione del Creatore nella Creazione, chiamata Spirito Santo (Brahman).

Lo Spirito Santo Si manifesta per la gente incarnata più spesso sotto forma di Maestri Divini usciti dalla Dimora del Creatore.

Loro riescono a addensare la propria energia della Consapevolezza fino allo stato di essere percepiti e, a volte, anche visti dalla nostra normale vista.

2:7. La manifestazione del Maestro Divino sulla Terra, tramite la Sua incarnazione nel corpo umano, si chiama Messia, Cristo, Avatar.

Lui, come Spirito Santo, è la Parte Inseparabile del Creatore (della Consapevolezza Primordiale).

2:8. L’affermazione che Dio è unico, è vera. Tutti coloro che abitano nella Dimora del Creatore sono Le Parti composite dell’Unica Consapevolezza Primordiale.

I criteri del riconoscimento sono: il posto in cui dimorano, ed il fatto che la Loro Dimora è la dimensione iniziale dello spazio; è da lì che esce ognuno di Loro nel mondo della Creazione, ma soltanto con una parte di Sé, rimanendo consustanziale al Creatore.

2:9. Tutte le individuali manifestazioni concrete che appartengono al mondo della Creazione (soggetti, corpi, inclusi i nostri, anime incarnate e disincarnate, escluse quelle infernali), devono essere considerate come le cellule dell’infinito pluridimensionale Organismo Universale di Dio nell’aspetto dell’Assoluto.

2:10. L’essenza di tutti i processi che avvengono nell’universo è l’Evoluzione della Consapevolezza Divina Universale, l’Evoluzione dell’Assoluto.

2:11. Nel concetto “Dio” non possono essere inclusi i personaggi mitologici, inesistenti, che appartengono al folclore popolare (i seguaci di tale tipo di rappresentanze, che sono false nella loro essenza, si chiamano “pagani”, cioè seguaci delle primitive credenze “popolari”).

Anche i tentativi di rappresentare Dio, come una creatura invisibile, volante, che abbia la grandezza e l’aspetto del corpo umano, sono ingenui e falsi.

Dio non deve essere descritto come l’“informazione”, “il campo informativo”, “la mente aggregata umana” e altre determinazioni simili che sono incompetenti e superficiali.

La conoscenza di Lui non ha niente in comune con “la comunicazione con gli extraterrestri”, “i voli astrali”, lo spiritismo, i riti magici e le fantasie astrologiche.

La presentazione di Dio, come un Mostro dispettoso che punisce la gente per i peccati è una perversione falsa e ingenua, che allontana le persone dall’amore verso Dio, dall’avanzamento sul Percorso spirituale.

Simile a questo, nella religione, si presenta il modo di mettere al centro dell’attenzione l’immagine del diavolo e d’altri fattori spaventosi.

La coltivazione della paura mistica, al posto dell’Amore creativo, è la causa principale del degrado spirituale e dello sviluppo della psicopatologia di massa fra gli adepti che appartengono a tali forme di pseudoreligioni.

2:12. Dunque, al concetto Dio appartengono:

— il Creatore, chiamato anche Dio-Padre, la Consapevolezza Primordiale, Allah, Ishvara, Tao e gli altri sinonimi delle lingue e delle direzioni religiose diverse,

— l’Assoluto,

— i Maestri Divini incarnati e disincarnati (Loro sono tantissimi) che escono dalla Dimora del Creatore.

Questa è l’essenza vera della monoteistica comprensione dell’essenza di Dio.

2:13. Il Creatore dalla Sua Dimora crea “isolotti” di materia nelle parti diverse dello spazio infinito dell’universo; dopo, quando la necessità di uno di loro o del gruppo intero scompare, Lui li smaterializza.

Lo scopo di tutto questo è creare le condizioni per incarnare sui substrati materiali le nuove anime, sulle quali loro ricevono la possibilità di svilupparsi.

Raggiungendo la Divinità, queste Anime si riuniscono al Creatore, arricchendoLo con Sé.

2:14. Le incarnazioni nel mondo della materia sono necessarie per lo sviluppo delle anime, perché proprio nei corpi fisici accade la formazione dell’energia, che serve per la crescita dei “grumi” delle coscienze individuali. Il materiale d’origine per l’ottenimento di tal energia è, prima di tutto, il cibo materiale, quello che noi mangiamo.

Ma non tutti i tipi di cibo materiale garantiscono la consegna nell’organismo delle energie favorevoli per la giusta crescita dell’anima: le caratteristiche favorevoli sono presenti soltanto nei prodotti della dieta “senza uccisione”, cioè senza i prodotti preparati con i corpi degli animali uccisi.

L’alimentazione con il cibo “ammazzato” non corrisponde alle norme etiche superiori e porta al ricongiungimento delle anime degli animali morti ai corpi di quelle persone che hanno ucciso o hanno mangiato la carne dei loro corpi. Tali ricongiungimenti (chiamati “ossessioni”) diventano la causa delle violazioni psichiche e somatiche, e anche di malattie come il tumore.*

I cibi naturali per gli uomini sono le piante commestibili, latte e latticini, preparati senza caglio animale, e anche le uova degli uccelli.

2:15. L’evoluzione d’ogni anima individuale inizia dalla formazione del suo rudimento sulla base minerale, in seguito vi sono le numerose incarnazioni, prima nei corpi delle piante piccole, dopo sempre più grandi, poi nei corpi degli animali in misura crescente e nella complicazione tipica, e alla fine nei corpi umani.

Ognuno di noi, in origine, era prima una pianta e poi un animale.

E adesso nei corpi delle piante e degli animali noi dobbiamo percepire altre anime in crescita. Noi dobbiamo imparare a rispettare le loro vite e a non danneggiare loro in nessun modo senza motivo.

“Non uccidere” come ideologia di vita nel rapporto fra gli uomini e gli animali, la rinuncia di danneggiare invano (senza necessità) le piante, deve diventare la norma della vita di ognuno di noi.*

2:16. Dio, nell’aspetto del Creatore, è una Verità realmente percepibile dalla coscienza umana sviluppata. In questo caso può essere descritto come l’Oceano Benedetto e la Tenera Sottile Viva Luce-Consapevolezza.

L’uomo deve aspirare alla Sua conoscenza, deve imparare ad amarLo, deve diventare innamorato di Lui e questo diventa la premessa per comprendere la Sua Essenza e riunirsi a Lui. L’anima individuale, nella parte finale della propria evoluzione, deve unirsi all’Anima Universale del Creatore, che è la Parte Principale dell’Assoluto.

3. Che cos’è l’uomo

3:1. L’uomo non è un corpo. L’uomo è il grumo dell’energia della coscienza (anima), capace d’essere consapevole, di ricordare, di pensare, di muoversi, di svilupparsi quantitativamente e qualitativamente, ma anche capace di degradare.

L’incarnazione nel corpo fisico è composta dall’unione dell’anima con il corpo, che si prepara a nascere, creato da Dio.

La morte significa la loro completa separazione.

3:2. Dio fa incarnare gli uomini nei corpi fisici per far loro attraversare le tappe successive della propria evoluzione. Ognuno ha la significativa libertà della volontà, cioè ha il diritto di scegliere la direzione strategica del proprio avanzamento evolutivo (verso la Dimora del Creatore o nell’inferno), e anche di scegliere le soluzioni ai problemi attuali.

Dio, nell’aspetto dello Spirito Santo, fa proposte continue ad ognuno di noi: come diventare migliori. Proprio in questo è la manifestazione del Suo Amore-Premurosità per ognuno di noi.

Gli interventi “coatti”, da parte di Dio, nella realizzazione per la gente dei propri desideri, sono cosa rara.

Dio, come Pastore Supremo, ci “pasce” sulla superficie del pianeta Terra, come al Suo “pascolo”. Lui è interessato al nostro sviluppo verso la direzione necessaria che ci porta a Lui: noi dobbiamo diventare Anime Perfette e unirci a Lui nella Sua Dimora, arricchendoLo con noi stessi.

E se qualcuno vive la propria vita terrena in modo sgradevole secondo Lui, allora Dio fa male a quest’uomo tramite le malattie e il dolore. Come risultato, qualcuno comincia a ragionare ed inizia a correggersi. Altri diventano purtroppo ancora più aggressivi, degradandosi sempre più velocemente.

Così, nella realizzazione da parte degli uomini della propria libertà della volontà si effettua la “selezione naturale” fra le anime incarnate da Dio.

Le migliori saranno prese nella Sua Dimora, le buone andranno per qualche periodo nel paradiso, e dopo s’incarneranno di nuovo nelle condizioni favorevoli per continuare lo sviluppo; la dimora delle cattive anime è l’inferno, qualcun’avrà la possibilità di incarnarsi di nuovo anche da lì per provare ancora una volta; le peggiori, senza speranza agli occhi di Dio, si disfaranno per sempre (ecco perché le immagini del folclore descrivano l’inferno come “geenna focosa” che “dimora i peccatori”).

3:3. L’uomo deve essere consapevole che lui non è il corpo e nemmeno la mente, ma l’anima incarnata (coscienza): soltanto da questa posizione è possibile la giusta comprensione di come vivere sulla Terra.

Le espressioni letterarie tipiche come “la mia anima”, “la sua anima”, “le nostre anime” sono inesatte. Dovremo capire che noi siamo le anime.

3:4. Gli uomini di tutte le nazionalità e di tutte le razze, e anche di entrambi i sessi, sono pari davanti a Dio e fra loro; esistono altre differenze significative: l’età dell’anima e il livello dello sviluppo delle qualità positive e negative.

I principi fondamentali dell’avanzamento spirituale sono gli stessi per tutte le persone, indipendentemente dal sesso, dalla nazionalità, e dalle altre simili caratteristiche. Ma i metodi del lavoro spirituale sono diversi, dipendono da: a) l’età dell’attuale incarnazione, b) l’età psicogenetica (l’età dell’anima), c) il livello dello sviluppo etico ed intellettuale nel momento attuale, d) la parte del Percorso spirituale che è già stata superata.

3:5. Il compito promettente d’ogni uomo è conoscere Dio in tutti i Suoi aspetti e nelle Sue Manifestazioni e, raggiungendo la Perfezione spirituale, entrare nell’Unione con il Creatore nella Sua Dimora, per continuare anche dopo, ma adesso è da lì, a partecipare all’Universale Processo Evolutivo, aiutando le creature incarnate.

Ma bisogna iniziare proprio dallo sviluppo intellettuale e dalla trasformazione etica di se stessi.

4. Le basi della metodologia del perfezionamento spirituale

4:1. La perfezione del Creatore è composta da tre qualità principali: l’Amore, la Saggezza e la Forza. Perciò ogni uomo, nella propria evoluzione, deve perfezionarsi secondo questi tre parametri.

4:2. Ogni uomo deve cominciare con la decisione che i suoi principi più importanti saranno:

“Non fare all’altro quello che non desideri per te stesso!” e

“Aiuta tutti nel bene!”.

Dopo sarà giusto cominciare ad acquisire le funzioni del proprio cuore spirituale, dell’organo che produce le emozioni dell’amore.

4:3. Il cuore spirituale è la struttura bioenergetica che è situata nella gabbia toracica. Il primo livello del suo sviluppo può essere considerato superato quando esso occupa tutta la gabbia toracica e l’uomo è capace di trovarsi con la concentrazione della coscienza in esso, percepire il mondo esterno direttamente tramite esso e reagire da esso e anche parlare da esso. Quando l’uomo ha acquisito tutto questo, finche si trova con la concentrazione della coscienza nel cuore spirituale, non può più entrare negli stati emozionali diversi escluse le varianti delle emozioni dell’amore cordiale.

Perciò radicalmente cambia il carattere del rapporto con l’ambiente che lo circonda, incluse le altre persone; migliora la salute.

Colui che si è abituato a vivere in questo stato e vivrà in esso fino alla fine della propria incarnazione terrena, si troverà in modo garantito nel paradiso fra, le anime simili a lui.*

Le metodiche della realizzazione di quello che è stato detto, sono state sviluppate dettagliatamente da noi, descritte nei nostri libri e sono state illustrate nei nostri film.

4:4. Per avere successo nell’avanzamento spirituale, l’uomo deve trasformare se stesso nella grand’anima, composta nella sua maggior parte dal cuore spirituale.

Egli deve imparare a vivere in modo tale da non uscire mai dalle emozioni dell’amore: dalla tenera freschezza, dalla premurosità, dalla disponibilità di aiutare sinceramente e disinteressatamente tutti nel bene, dalla deferenza verso tutti i meritevoli, dalla gratitudine verso tutti coloro che lo aiutano, dal perdono di tutti i trasgressori, dall’altruismo. E anche combattendo per il bene degli altri, lui non deve uscire mai dallo stato dell’amore.

Ognuno deve lottare per l’eradicazione delle proprie manifestazioni dell’arroganza, dell’egoismo, dell’avidità, della violenza, delle emozioni dell’ira di tutti i tipi, incluse le emozioni della condanna, della vendetta, dell’invidia, della gelosia. Tutti questi stati emozionali sono opposti all’Amore.

Imparare a controllare le proprie emozioni si può tramite il lavoro intellettuale contro i vizi (incluso il pentimento), tramite la coltivazione in se stessi delle qualità positive; il grande aiuto in questo ce lo dà lo sviluppo dei metodi dell’autoregolazione psichica, basati sul lavoro con le strutture emozionali del nostro organismo.

4:5. “Dio è l’Amore” questo concetto è stato formulato da Gesù Cristo. Lui Stesso era l’Amore. Questo è un testamento per tutti noi: anche noi dobbiamo diventare Amore.

Avvicinarci al Creatore, Che è Amore, noi possiamo soltanto diventando Amore. Non esistono altri metodi.

Questo non è uno slogan, composto da bellissime parole, inesistente in pratica. Questo è il sistema delle conoscenze e dei metodi sperimentati e dimostrati dai tanti ricercatori spirituali.

4:6. È molto importante per l’avanzamento spirituale sviluppare l’intelletto. I bambini devono ricevere la completa educazione e l’istruzione. Gli adulti devono imparare le cose nuove che hanno il valore concreto nel Percorso spirituale.

4:7. Il proprio lavoro subordinato (attività lucrativa) deve essere dedicato non al perseguimento del denaro e all’accumulo delle ricchezze materiali, ma prima di tutto, per imparare più cose possibili e dopo, utilizzando le conoscenze accumulate, servire con esse Dio, tramite l’aiuto alla gente.

4:8. Proprio fare il bene, tramite l’aiuto totale alle anime che si trovano nell’evoluzione, deve diventare lo stimolo principale nella vita sociale di ogni uomo!

Tale attività deve diventare il dono sincero! Allora anche gli altri, fra i migliori, cominciano a ricambiarsi con i propri doni. Così si formano gruppi di veri e fedeli amici, uniti dagli scopi spirituali comuni.

4:9. La nascita e la giusta educazione dei bambini, anche questo è un servizio a Dio.

4:10. Nel lavoro dell’educazione dei bambini, possono essere utilizzati con successo i metodi speciali, che preparano loro per il serio lavoro spirituale nell’età matura.

4:11. I bambini devono partecipare al lavoro creativo secondo il livello della loro età.

Devono aiutare gli adulti nel loro lavoro, il programma scolastico deve includere il lavoro d’istruzione.

Tramite questo i bambini imparano a creare e ad apprezzare tutto il bene creato con le mani e con la mente delle altre persone.

In caso contrario tanti bambini, crescendo, diventano distruttori.

4:12. Il matrimonio e l’educazione dei bambini ci permettono di perfezionarci secondo tanti parametri, incluso lo sviluppo in sé degli aspetti dell’amore come la premurosità, la tenerezza, l’altruismo.

Ciò arricchisce anche la sfera intellettuale, dando molte lezioni sulla psicologia.

Dio è lo Psicologo Principale. Anche noi dobbiamo studiare la psicologia.

4:13. L’opinione che il compito dell’uomo sia soltanto “pregare” e il resto non serve a niente è profondamente sbagliata e dannosa. Bisogna capire che a Dio non servono le nostre preghiere, l’essenza di alcune delle quali è l’accattonaggio.

Dio ha bisogno, prima di tutto, di giustizia etica nell’atteggiamento verso le altre persone, verso tutte le creature vive, e anche verso di Lui.

In particolare, Lui ha bisogno che noi cominciamo a cercare Lui, servire Lui, che impariamo ad amare Lui e cerchiamo di sviluppare noi stessi fino ad un livello tale che ci permetta di diventare il dono per Lui, il più perfetto possibile.

Proprio questo dono è il sacrificio più piacevole per Dio da parte dell’uomo.

4:14. Invece l’uccisione degli animali e anche delle piante come “sacrificio a Dio” non Gli servono affatto; essi fanno parte della criminalità, ma non delle azioni “gradite a Dio”.

4:15. L’imporre alla gente delle idee false sulla nostra disperata peccaminosità e sull’eterno contrasto fra l’uomo e Dio, è un comportamento penale agli occhi di Dio. Esse sono contrarie al Piano del Creatore nei nostri confronti e impediscono la crescita spirituale degli uomini.

4:16. La base dello sviluppo della forza dell’anima può essere il lavoro fisico. Se adesso questo è impossibile, allora in questo caso possono aiutare gli esercizi sportivi.

Per avere successo nell’avanzamento sul Percorso spirituale bisogna avere il corpo sano e forte.

In seguito l’aspetto della forza della coscienza si sviluppa attraverso i metodi speciali dello sviluppo delle strutture energetiche dell’organismo e tramite la meditazione particolare. Essi possono essere fatti solo dalla gente matura intellettualmente e che ha lo status stabile nelle emozioni dell’amore e nella raffinatezza della coscienza.

4:17. L’opinione che nel paradiso o nell’inferno le persone capitino a causa del compimento di qualche atto è completamente sbagliata. Le azioni che hanno significato etico determinano il destino nello stato incarnato, in questo o in quello futuro.

Ma la presenza, dopo la morte del corpo, negli spazi dimensionali infernali, del paradiso o in quegli altri (inclusa la Dimora del Creatore), si determina in base allo stato della coscienza al quale l’uomo si è abituato durante la vita nello stato incarnato.

Se egli si è abituato a vivere negli stati emozionali grossolani, allora anche nella sua esistenza senza il corpo lui dovrà continuare proprio in essi e anche fra i suoi simili.

Se invece durante la sua vita (e anche nel momento prima di lasciare il corpo) ha vissuto nel sottile, puro e cordiale amore, l’uomo va in paradiso.

Per stabilirsi nella Dimora del Creatore, dallo stato del paradiso, ci vuole un lungo e faticoso lavoro meditativo sotto la guida del Maestro Divino o dei Maestri Divini.

Tutta la vita deve essere dedicata a questo.

Sottolineiamo che l’uomo da solo non potrà mai superare questa parte del Percorso. Gli errori possono avere conseguenze disastrose. Per esempio, si può “perdersi” nelle dimensioni spaziali… Un giorno cascare seriamente negli stati emozionali grossolani, sotto l’influenza di qualche fattore stressante che può provocare malattie gravi oppure il “crollo” di tutto quello che è stato raggiunto.

4:18. Il lavoro spirituale non può avere successo se la persona fa uso di droga, di alcol e di tabacco.

4:19. L’organismo dell’uomo incarnato è pluridimensionale e simile in questo caso all’Assoluto che è anche pluridimensionale. Perciò il processo di conoscenza di se stessi corrisponde in gran parte al processo di conoscenza dell’Assoluto.

4:20. Il compito più importante del lavoro spirituale è la sostituzione dell’egocentrismo umano con il Diocentrismo: nella mente e nella realizzazione meditativa.

4:21. I livelli superiori dell’avanzamento spirituale possono essere superati solamente con il monachesimo.

4:22. Il monachesimo è l’unica direzione dell’attenzione dell’ascetico spirituale verso una sola Meta: la completa conoscenza di Dio e l’Unione con il Creatore nella Sua Dimora, e anche l’aiuto a tutti coloro che sono degni su questo Percorso.

4:23. I compiti dei monaci non possono essere realizzati indossando abiti speciali, ricevendo nuovi nomi, effettuando inchini e preghiere standard. Tutto questo non ha niente in comune con il vero monachesimo.

4:24. Il modo di vita parassitario è in realtà un vizio e ha effetto negativo sul destino degli adepti di tale perversione.

L’accattonaggio, agli occhi di Dio, è l’occupazione degli individui osceni [10,18].

4:25. Il celibato (il divieto alla vita sessuale) non è una vera virtù del monachesimo. Esso, nel Percorso Spirituale, danneggia anziché aiutare. Perché esso crea la dominante sessuale (la dominante dell’insoddisfazione sessuale) al posto dell’unica dominante che deve essere il Creatore e in più la cura del prossimo.

Il celibato non permette neanche di manifestare aspetti molto importanti dell’amore come la tenerezza e la premurosità verso i membri della famiglia.

Il celibato può anche danneggiare la salute, provocando le prostatiti (adenoma prostatico) negli uomini e la nevrosi in entrambi i sessi.

4:26. Il sesso non è “peccato”,

a) se non è violento e non danneggia la salute,

b) se il partner è adeguato,

c) se non domina gli altri aspetti più importanti della vita.

La vita sessuale armoniosa è norma per tutte le persone adulte sane, incluse anche quelle che hanno dedicato tutta la vita agli scopi spirituali superiori.

Ma nel matrimonio devono essere unite le persone simili secondo lo status spirituale [10,18].

4:27. Negli ultimi tempi si sta diffondendo l’idea che “più sesso significa più spiritualità”; ciò è l’estremo opposto e danneggia la crescita spirituale: perché in questo caso al centro dell’attenzione vi è il sesso, ma non il Creatore nella Sua Dimora, non l’auto perfezionamento spirituale, non la partecipazione al Processo dell’evoluzione tramite il servizio a Dio, che è composto dall’aiuto alle altre persone nella loro esistenza sulla Terra e nella loro crescita spirituale.

“Dov’è il tesoro vostro, anche lì è il cuore vostro” così insegnava Gesù Cristo (Luca 12:34).

5. La struttura dell’organismo umano e la struttura dell’Assoluto

5:1. Com’è già stato detto prima, l’uomo non è il corpo. L’uomo è la coscienza (anima) che s’incarna per un periodo in corpi materiali.

5:2. Si può parlare della multidimensionalità dell’organismo (ma non del corpo!) dell’uomo incarnato.

Vorrei far notare che lo schema descritto in qualche libro dei “sette corpi” dell’uomo non è giusto. E’ giusto parlare in questo caso della presenza potenziale d’ogni uomo in tutti gli strati principali dell’Assoluto pluridimensionale; questo potenziale l’uomo deve realizzarlo. Proprio di questo si dice nella Bibbia quando si parla della somiglianza fra l’uomo e Dio, Dio nell’aspetto dell’Assoluto pluridimensionale.

5:3. Questo diventa chiaro se si osserva lo schema della struttura dell’assoluto, che potete trovare sulle ultime pagine del libro.*

Capire questo schema non è facile, perché è impossibile dimostrare sulla carta, in modo completo e adeguato, la multidimensionalità dello spazio.

Perciò bisogna capire quale strato della multidimensionalità designato sullo schema sotto in realtà si trova più profondo secondo la scala della multidimensionalità. E ogni strato più profondo è il più sottile secondo il precedente.

La Dimora del Creatore si trova nel più profondo, cioè il più sottile strato energetico della struttura pluridimensionale dell’Assoluto. E allora proprio lì dobbiamo cercarLo.

La direzione metodologica del lavoro sarà la raffinatezza della coscienza, cominciando dall’acquisizione della regolazione della propria sfera emozionale.

5:4. Il lavoro esoterico, in avanti, può concludersi con lo studio dello spostamento con la concentrazione della coscienza in tutti i livelli di questo schema (nel reale spazio pluridimensionale), simile allo spostamento della concentrazione della coscienza dentro il proprio corpo materiale.

5:5. Tutto il processo del nostro insegnamento (incluso lo studio della teoria, gli esercizi pratici, gli esami) procede sotto la guida dello Spirito Santo; Lui non lascia mai nessuno senza l’attenzione e senza l’aiuto, non succede niente a nessuno, senza il Suo controllo e alla Sua insaputa.

6. Come deve essere la pratica delle associazioni religiose

6:1. Le forme rituali della pratica religiosa servono per i principianti nella religione. Ma bisogna capire che l’unico beneficio che esse possono dare è che fanno abituare la gente a ricordarsi dell’esistenza di Dio.

I riti possono avere nomi diversi e avere, secondo i credenti, significato diverso, ma non possono da soli risolvere il problema della realizzazione del senso della vita umana.

6:2. L’attività delle associazioni religiose non deve essere composta soltanto dalla ritualità. Bisogna parlare, spiegare che cos’è Dio, qual è il senso della vita dell’uomo, qual è il percorso per realizzarlo. Il lavoro etico deve essere composto dalle discussioni sui principi etici, sul pentimento significativo, dall’analisi collettiva dei problemi etici, sugli esempi concreti della vita pratica, descritti nei libri, nelle riviste, nei film e nelle altre fonti.

L’estetica può occupare uno dei posti più importanti, inclusa la sintonizzazione con le manifestazioni sottili della natura viva e con le opere d’arte corrispondenti. La sottile e raffinata bellezza del corpo umano può occupare un posto in questa fila.

Il lavoro spirituale sarà più efficace se arricchito con le lezioni dell’ecologia, gli esercizi sportivi, le conversazioni sul sano stile di vita.

Le lezioni sull’autoregolazione psichica devono avere l’accento sulla completa acquisizione delle funzioni del cuore spirituale.

6:3. Non bisogna insegnare i profondi metodi del lavoro meditativo ai bambini e agli adulti insolventi intellettualmente ed eticamente. Ciò potrebbe provocare malattie psichiche e impedire l’evoluzione positiva dell’anima.

Le iniziazioni nelle conoscenze spirituali devono realizzarsi gradualmente, secondo l’acquisizione delle tappe precedenti.

6:4. Le caratteristiche principali di Dio sono l’Amore, la Saggezza e la Forza.

L’uomo che cerca la Perfezione deve sviluppare se stesso proprio secondo questi tre parametri.

Esistono tre direzioni del lavoro spirituale unite fra loro: etica, intellettuale e psicoenergetica.

L’aspetto etico dello sviluppo è il principale sul Percorso del perfezionamento spirituale.

Il criterio per capire se l’orientamento religioso sia giusto o sbagliato è la direzione etica.

Il motto: “Dio è Amore!” è giusto.

L’odio verso chiunque, l’uccisione degli animali e degli uomini come “norma”, l’alcoolismo, l’uso della droga, l’aggressività, l’ira, la falsità, il narcisismo, l’arroganza e l’egoismo, tutto questo è sbagliato, è il male e non ci porterà mai verso Dio.

6:5. Così, il principio maggiore dello sviluppo evolutivo dell’uomo è l’AMORE che ha tanti aspetti:

— inizia dall’atteggiamento compassionevole verso tutte le manifestazioni della vita,

— è inviato dalla giusta comprensione dell’aspetto religioso-filosofico della nostra esistenza,

— si basa sullo sviluppo di sé in qualità di cuore spirituale,

— ci guida, tramite l’amore verso la Creazione, all’amore verso il Creatore.

6:6. L’amore verso il Creatore ci permette di conoscere Dio in tutti i Suoi aspetti e Manifestazioni, e unirci, tramite la coscienza, con il Creatore.

6:7. Con questa Vittoria si termina l’evoluzione individuale dell’anima durante la fase umana del suo sviluppo.

Ma la vita dei Raggiunti continua, adesso in qualità di Parti Inseparabili del Creatore.

6:8. Una delle manifestazioni dell’attività dei Raggiunti è il Loro aiuto alle creature incarnate in quantità di Spiriti Santi.

In alcuni casi i Rappresentanti del Creatore s’incarnano di nuovo nei corpi umani per realizzare un aiuto ancora più efficace alla gente incarnata.